TOWARD A TRANSLATION ABILITY TESTING: МERGING RESEARCH ON BILINGUALISM AND L2 TEACHING WITH TRANSLATION THEORY
Abstract
I dati, in parte controintuitivi delle ricerche sul bilinguismo e sulle disfunzioni
della traduzione sono di fondamentale rilevanza glottodidattica, ma necessitano di
una progressiva integrazione con i dati della traduttologia. Sulla base di una proposta
teorica sui processi traduttivi umani (TTP, cfr. Salmon 2006), coerentemente a un
modello multidisciplinare del funzionamento (normale) del “cervello interlinguistico”,
vengono evidenziate rilevanti connessioni teoriche tra le discipline coinvolte (neuro-
/psicolinguistica, glottodidattica, traduttologia) con le possibili applicazioni anche in
ambito sperimentale. Secondo la TTP, esistono a livello innato A) una facoltà per la
ricodificazione interlinguistica (Translation Device) e B) una predisposizione
spontanea alla ricodifica funzionale. Viceversa, la diffusione della traduzione
strutturale è da considerarsi l’esito non di una naturale imperizia dei discenti, ma
della innaturale, diffusa prassi scolastica del “calco” interlinguistico. Dopo una
sintesi critica delle più recenti teorie neurolinguistiche e traduttologiche, vengono
presentati tipologia e risultati di un osservatorio di ricerca, atto a 1) indagare la
sperimentabilità dei modelli traduttologici; 2) testare i postulati della TTP con
bambini bilingui ancora esenti dagli effetti collaterali dell’esercizio forzato al
“traduttese”.
della traduzione sono di fondamentale rilevanza glottodidattica, ma necessitano di
una progressiva integrazione con i dati della traduttologia. Sulla base di una proposta
teorica sui processi traduttivi umani (TTP, cfr. Salmon 2006), coerentemente a un
modello multidisciplinare del funzionamento (normale) del “cervello interlinguistico”,
vengono evidenziate rilevanti connessioni teoriche tra le discipline coinvolte (neuro-
/psicolinguistica, glottodidattica, traduttologia) con le possibili applicazioni anche in
ambito sperimentale. Secondo la TTP, esistono a livello innato A) una facoltà per la
ricodificazione interlinguistica (Translation Device) e B) una predisposizione
spontanea alla ricodifica funzionale. Viceversa, la diffusione della traduzione
strutturale è da considerarsi l’esito non di una naturale imperizia dei discenti, ma
della innaturale, diffusa prassi scolastica del “calco” interlinguistico. Dopo una
sintesi critica delle più recenti teorie neurolinguistiche e traduttologiche, vengono
presentati tipologia e risultati di un osservatorio di ricerca, atto a 1) indagare la
sperimentabilità dei modelli traduttologici; 2) testare i postulati della TTP con
bambini bilingui ancora esenti dagli effetti collaterali dell’esercizio forzato al
“traduttese”.
Parole chiave
cervello interlinguistico; traduzione; lingue
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/1970-1861/256
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