I «mots-fiction» in Jules Verne

Autori

  • Massimo Del Pizzo Università degli Studi di Bari Aldo Moro

DOI:

https://doi.org/10.15162/trd-ba/308

Abstract

Nella cosiddetta science fiction, l’invenzione linguistica è una delle strategie narrative per introdurre nel racconto il senso del meraviglioso e, nel contempo, una veridizione straniata.

Le diverse espressioni letterarie dell’immaginario scientifico possono essere analizzate anche come «pratica semiotica». In questa prospettiva, hanno grande interesse, sia per il lettore, che per il critico e il traduttore, i cosiddetti mots-fiction; non si tratta di semplici neologismi pseudotecnologici ma di «ponti verbali» che collegano il reale e l’immaginato.

Le recenti versioni italiane di due racconti avveniristici di Jules Verne (1828-1905) – Paris au XXe siècle e La journée d’un journaliste américain en l’an 2890 – danno l’occasione per riflettere, attraverso confronti e nuove proposte traduttive, sul modo in cui è possibile restituire a queste creazioni lessicali, sulle quali si fonda il merveilleux instrumental della fantascienza, la loro funzione straniante.

Biografia autore

Massimo Del Pizzo, Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Dipartimento di Lettere lingue arti. Italianistica e culture comparate

MASSIMO DEL PIZZO insegna, come professore associato, Lingua e letteratura francese alla Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari.
È membro della Société Jules Verne, del CRAV (Centro ricerca avanguardie) e di LEXICON (Centro interdipartimentale lessici a confronto) istituiti presso l’Università di Bari.
Conduce studi e ricerche in particolare sul  Romanticismo francese, il Fantastico europeo, l’Utopia letteraria e la Letteratura d’immaginazione scientifica moderna e contemporanea.
Ha pubblicato i seguenti studi in volume: Alphonse Rabbe. La parola austera e la parola disperata (Schena, Fasano 1990); L’opera di J.-H. Rosny Aîné. Dal realismo al naturalismo, dal fantastico alla
fantascienza (Schena, Fasano 1995); Viaggi e passaggi. Letture di Jules Verne (Solfanelli, Chieti 1995); I microscopi dell’Altrove. Utopia Fantastico Fantascienza (Edizioni B.A. Graphis, Bari 1996 e 2003, edizione aggiornata); Maurice Renard. Gli occhi dello scriba (Edizioni B.A. Graphis, Bari 2000); Restif de la Bretonne e «Les Posthumes». Il diavolo in coppia (Edizioni B.A. Graphis, Bari 2001); Se l’Altro non esiste (CRAV-Edizioni B.A. Graphis, Bari 2004).
Ha curato l’edizione di una antologia di racconti  dell’immaginario scientifico moderno e contemporaneo: Racconti di fantascienza.
Il mondo moderno attraverso la letteratura di immaginazione scientifica (Palumbo, Palermo 2000).
Ha curato l’edizione e la traduzione dei seguenti volumi: J. Verne, L’eterno Adamo (Sellerio, Palermo 1984); J.-H. Rosny Aîné, Altri mondi (Editrice Nord, Milano 1988); P. Drieu La Rochelle, Vietato uscire (Via del Vento Edizioni, Pistoia 2007).
Ha curato, con Mariangela Cascavilla, il volume  collettaneo In altre parole. Traduttori. Traduzioni (CRAV-Edizioni B.A. Graphis, Bari 2007) che raccoglie gli Atti dei Seminari sulla traduzione da lui stesso ideati e diretti fra il 2003 e il 2005.

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Pubblicato

2014-07-22