L’inquieta prossimità. Lo straniero e il migrante secondo Simmel
Abstract
Questo articolo analizza un concetto fondamentale posto da Georg Simmel: lo straniero [Der Fremde]. Lo straniero fa parte di un gruppo sociale nella misura in cui è anche escluso da questo gruppo. Teorizzando questa figura sociale, Simmel intende illustrare una condizione generale che caratterizza le società contemporanee: ogni essere umano può vivere un'opposizione tra prossimità e distanza, e tale opposizione può essere vissuta geograficamente e/o socialmente. Tuttavia, questa condizione di appartenenza precaria e parziale coincide con una potenzialità peculiare: essere un agente del cambiamento sociale. In questa prospettiva, la condizione di straniero pone la necessità di riconoscere l'alterità come elemento costitutivo della dimensione sociale umana. Riconoscendo la differenza dell'altro potremmo affrontare le sfide poste dalla crisi delle democrazie contemporanee.
This paper analyses a fundamental concept posited by Georg Simmel: the stranger [Der Fremde]. The stranger is part of a social group in as much as s/he is also excluded from that group. Thematising this social figure, Simmel aims at illustrating a general condition characterising the contemporary societies: every human being can live an opposition between proximity and distance, and such an opposition can be geographically and/or socially experienced. Nevertheless, this condition of precarious and partial membership coincides with a peculiar potentiality: being an agent of social change. From such a perspective, the stranger condition posits the necessity of recognising the otherness as a constitutive element of human social dimension. Recognising the difference of the other we could face the challenges issued by the crisis of contemporary democracies.
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DOI: https://doi.org/10.15162/1827-5133/990
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