Somatocene. Noi corpo del mondo
Abstract
Il paradosso del nostro tempo sembra essere quello di un’umanità sempre più unificata e allo stesso tempo sempre più frammentata. Più il pianeta diventa integrato, più i nostri fondamenti condivisi sembrano crollare. In risposta a questo disagio, la filosofia pare attraversata dalla spaventosa ipotesi di uno scenario ultimo, radicale e allo stesso tempo rassicurante: la prospettiva di un mondo senza di noi. In questo breve scritto speculiamo su tale visione affascinante e definitiva, che mira a bandire dal mondo la figura familiare ma contraddittoria del "noi". Il "noi" è infatti una paradossale prima persona plurale che intreccia molteplicità e unicità; piuttosto che denotare l'idea cumulativa di una sostanza, nomina la figura di un'ontologia ancora a venire.
The paradox of our time seems to be that every day humanity is becoming more and more unified while at the same time it is becoming more and more fragmented. The more integrated the planet becomes, the more the ground that holds our lives together seems to break down. In response to this unease, philosophy seems to be traversed by the frightening hypothesis of an ultimate scenario that is both radical but nevertheless somehow reassuring: the perspective of a world without us. In this short essay, we speculate on such a final and compelling vision that aims to banish from the world the familiar yet contradictory figure of “we”. For “we” is a paradoxical plural in the first person that intertwines multiplicity and uniqueness; rather than denoting the cumulative identity of a substance, it names the figure of an ontology yet to come.
Parole chiave
Full Text
PDFRiferimenti bibliografici
ARENDT H., Vita activa: La condizione umana, trad. it. di S. Finzi, Bompiani, Mi-lano 2015.
DANOWSKI D. e VIVEIROS DE CASTRO E., Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine, trad. it. di A. Lucera e A. Palmieri, Nottetempo, Roma 2017.
HEIDEGGER M., Perché i poeti, in Id. Holzwege. Sentieri erranti nella selva, a cura di V. Cicero, Bompiani, Milano 2002.
―, L’epoca dell’immagine del mondo, in Id., Holzwege. Sentieri erranti nella selva, a cura di V. Cicero, Bompiani, Milano 2002.
―, Seminario Le Thor 1969, in Seminari, Adelphi, Milano 2003.
MEILLASSOUX Q., Dopo la finitudine: Saggio sulla necessità della contingenza, a cura di M. Sandri, Mimesis, Milano 2012.
NANCY J.-L., The Impossible. Planetary Conversation #01 con G. Tusa, 1 Gennaio 2021, accessibile al sito The Philosophical Salon della Los Angeles Review of Books, https://thephilosophicalsalon.com/planetary-conversations.
―, Corpus, trad. it. di A. Moscati, Cronopio, Napoli 1995.
―, Essere singolare plurale, trad. it. di D. Tarizzo, Einaudi, Torino 2001.
―, Il corpo dell’arte, a cura di D. Calabrò e D. Giugliano, Mimesis, Milano 2014.
―, Il peso di un pensiero, l’approssimarsi, a cura di D. Calabrò, Mimesis, Mi-lano 2009.
―, Il senso del mondo, trad. it. di F. Ferrari, Lanfranchi, Milano 1997.
―, L’oblio della filosofia, trad.it di F. Ferrari, Lanfranchi, Milano 1999.
―, La dischiusura. Decostruzione del cristianesimo I, trad. it. di R. Deval e a cura di A. Moscati, Cro-nopio, Napoli 2007.
TUSA G., “Alla fine del mondo. Filosofia e Fukushima”, in J.-L. Nancy, L’equivalenza delle catastrofi. (Dopo Fukushima), a cura di G. Tusa, Mi-mesis, Milano 2016.
―,Infinity of Truths. A Very Short Essay on the End of the Ends, in A. Badiou e G. Tusa., The End, Polity Press, Cambridge 2019.
WEISMAN A., Il mondo senza di noi, trad. di N. Gobetti, Einaudi, Torino 2008.
DOI: https://doi.org/10.15162/1827-5133/1834
Refback
- Non ci sono refbacks, per ora.
Copyright (c) 2023 Post-filosofie
1827-5133