INTERMEDIAZIONI INTERGENERAZIONALI PIER PAOLO PASOLINI
Abstract
Nella fase attuale della forma capitalistica di produzione, comunicazione e
produzione coincidono: la comunicazione non riguarda soltanto la fase
intermedia tra produzione e consumo, quella dello scambio, ma investe l’intero
ciclo produttivo. Precisamente, la comunicazione è oggi produzione, scambio e
consumo della comunicazione stessa. La fase finale del consumo è la condizione
della ripresa del ciclo produttivo e della sua riproduzione allargata. Già nei
primi anni Settanta, Pier Paolo Pasolini aveva colto il carattere distruttivo di
questa forma di produzione in cui il consumismo è parte costitutiva, al punto da
divenire “stile di vita”; e ne descriveva le conseguenze, via via che essa si
andava affermando in quegli anni in Italia, nei termini di una vera propria
“mutazione antropologica”degli italiani. Oggi persino l’istruzione e la
formazione sono programmate in funzione della comunicazione-produzione, rese
funzionali all’ideologia del mercato. Come nei confronti della società
produttivistica descritta da Orwell e della sua “neo-lingua”, la scrittura
letteraria costituisce oggi una sorta di baluardo nei confronti della
comunicazione-produzione e di quella che Pasolini chiamava “lingua
comunicativa”. La scrittura letteraria resiste ai processi omologanti e
umanamente degradanti della comunicazione globale presentandosi come spazio
per l’esercizio di valori quali la creatività, la consapevolezza, la coscienza
critica, la responsabilità.
produzione coincidono: la comunicazione non riguarda soltanto la fase
intermedia tra produzione e consumo, quella dello scambio, ma investe l’intero
ciclo produttivo. Precisamente, la comunicazione è oggi produzione, scambio e
consumo della comunicazione stessa. La fase finale del consumo è la condizione
della ripresa del ciclo produttivo e della sua riproduzione allargata. Già nei
primi anni Settanta, Pier Paolo Pasolini aveva colto il carattere distruttivo di
questa forma di produzione in cui il consumismo è parte costitutiva, al punto da
divenire “stile di vita”; e ne descriveva le conseguenze, via via che essa si
andava affermando in quegli anni in Italia, nei termini di una vera propria
“mutazione antropologica”degli italiani. Oggi persino l’istruzione e la
formazione sono programmate in funzione della comunicazione-produzione, rese
funzionali all’ideologia del mercato. Come nei confronti della società
produttivistica descritta da Orwell e della sua “neo-lingua”, la scrittura
letteraria costituisce oggi una sorta di baluardo nei confronti della
comunicazione-produzione e di quella che Pasolini chiamava “lingua
comunicativa”. La scrittura letteraria resiste ai processi omologanti e
umanamente degradanti della comunicazione globale presentandosi come spazio
per l’esercizio di valori quali la creatività, la consapevolezza, la coscienza
critica, la responsabilità.
Parole chiave
Pasolini; didattica della letteratura; scrittura letteraria
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/1970-1861/231
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