ARISTOTELE E SAPERE SCIENTIFICO NEL MONDO LATINO
Abstract
La “Rinascita del XII secolo” trasse la sua origine dalla reintroduzione in Occidente del sapere greco arricchito dagli sviluppi della cultura araba. Il pensiero scientifico classico ed ellenistico di Platone, Aristotele, Ippocrate, Euclide, Archimede, Tolomeo, Galeno era presente nel mondo latino, ma col tempo divenne sempre più rarefatto sino a scomparire del tutto in seguito alla caduta dell’Impero romano d’Occidente. L’ampio lavoro di traduzione di testi scientifici che seguì si sviluppò secondo due correnti principali: la prima, in arabo, andò dalla metà dell’VIII alla fine del IX secolo; la seconda, in latino, ebbe inizio in Italia verso la metà dell’XI secolo, si estese in Spagna, in Sicilia e, per certi versi, a Costantinopoli durante il XII secolo e si protrasse nel XIII secolo. La riscoperta di Aristotele, punto di riferimento nella cultura occidentale sino alla nascita della scienza moderna, fu uno degli aspetti più rilevanti della Rinascita del XII secolo.
Obiettivo di questo contributo è offrire una panoramica sulla trasmissione del sapere scientifico nel Medioevo e sulla creazione e ricezione del corpus aristotelico in Occidente.
Obiettivo di questo contributo è offrire una panoramica sulla trasmissione del sapere scientifico nel Medioevo e sulla creazione e ricezione del corpus aristotelico in Occidente.
Parole chiave
traduzioni; traduttori; arabo; latino; Medioevo; Aristotele
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/1970-1861/137
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