CROATO, SERBO, MONTENEGRINO E BOSNIACO. QUATTRO LINGUE O UNA LINGUA CON QUATTRO NOMI?

JELENA MILOVIĆ

Abstract


Questo articolo si propone di mettere in luce alcune problematiche attuali che riguardano la lingua serbo-croata (o sarebbe più opportuno dire le lingue serba, croata, bosniaca e montenegrina). L’analisi parte dalla riforma di Vuk Stefanović Karadžić e dalla creazione delle basi della lingua serbo-croata, per arrivare ai giorni nostri. La lingua serbo-croata ufficialmente non esiste più nei paesi balcanici, sebbene sia stata in passato la lingua ufficiale di questa regione. Oggi ogni Stato ha una propria lingua, ciascuna con una propria denominazione, ovvero: croato, serbo, montenegrino e bosniaco. Sulla base dei lavori di Snježana Kordić, si cercherà da una parte di analizzare il concetto dell’unicità della lingua serbo-croata e la convinzione che tutte le altre rappresentino, in realtà, solo varianti policentriche di una lingua standard. Dall’altra, si prenderà in analisi la concezione opposta, secondo la quale le lingue bosniaca, croata, montenegrina e serba sono in realtà quattro lingue diverse fondate sul dialetto štokavo. La questione è complessa perché coinvolge ovviamente non solo problematiche linguistiche, ma anche questioni di natura ideologica e politica.

Parole chiave


lingue policentriche; bosniaco; croato; montenegrino; serbo; lingue diverse

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DOI: https://doi.org/10.15162/1970-1861/133

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