Breiz Atao e il rinnovamento del nazionalismo bretone nel primo dopoguerra
Abstract
Di tutti i termini legati all’attivismo bretone della prima metà del XX secolo, il nome di Breiz Atao [“Bretagna sempre”] è senza dubbio quello che ha mobilitato di più lo spazio e l’immaginario collettivo. Apparso per la prima volta nel 1919 su una piccola rivista, è diventato nel primo dopoguerra e nella seconda metà del secolo un termine generico che rimanda ai militanti politici bretoni e alle loro idee. Tuttavia lo studio delle differenti organizzazioni che hanno utilizzato questo nome per i loro giornali, così come delle differenti correnti di pensiero politico che si sono espresse nelle sue colonne, invita necessariamente a complicare le analisi su questo tema. Questo titolo rimanda infatti, nel primo dopoguerra, a quattro organizzazioni politiche distinte e tutte con proprie specificità in termini di pensiero politico. Esso fu anche brevemente utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale da militanti bretoni collaborazionisti in polemica con un altro organo nazionalista – anch’esso collaborazionista; ma il nome fu anche utilizzato in maniera sporadica negli anni Cinquanta per delle riviste clandestine, mentre oggigiorno è usato da un sito di estrema destra. Interessarsi alle origini di questo giornale permette di mettere in luce i dibattiti ideologici che hanno accompagnato le evoluzioni di una generazione militante che avrebbe segnato durevolmente la storia di questo movimento, ma i cui primi passi scompaiono spesso nelle analisi riguardanti il seguito del loro percorso. A questo proposito, sarà analizzata la prima grande trasformazione delle idee di Breiz Atao, dal regionalismo al nazionalismo, ampiamente sconosciuta o affrontata solo superficialmente.
Of all the names related to early twentieth-century Breton activism, Breiz Atao [“Brittany Forever”] is doubtless the one which has mobilized the most both the collective imaginary and the public space. Having appeared for the first time in 1919 on a small journal, it became in the post-WWI period a general term to refer to Breton political activists and their ideas. However, a study of the various organizations that used this name for their journals and of the different trends of thought that found expression on its pages urges a more complex analysis of the topic. Such title indeed was related, in the post-WWI period, to four different political organizations, all characterized by their own political thought. The name was also used during WWII by Breton collaborationists to polemize against another nationalist organ which was also a collaborationist one; the name was also sporadically used, though, in the 1950s by some clandestine journals, while today it is used by a far-right website. Looking into the origin of this periodical allows us to shed light on the ideological debates that followed the evolutions of a generation of activists that would mark for long the history if this movement, but whose first steps are often overlooked in the analyses concerning the later course of their political engagement. In this regard, the analysis will focus on the first great transformation of Breiz Atao’s ideas, from regionalism to nationalism, a key moment largely unknown or only superficially dealt with.
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PDFRiferimenti bibliografici
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DOI: https://doi.org/10.15162/2282-5681/1494
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