Per ignobile vulgus: una descrizione della sifilide nel De podagra di Antonio Galateo

Matteo Caputo

Abstract


Il De podagra, unica opera medica del Galateo conservata dalla tradizione, occupa un posto di rilievo all’interno della produzione dell’umanista salentino. In particolare, desta notevole interesse l’ultima parte: ci troviamo, infatti, di fronte ad una delle prime descrizioni della sifilide, la cui epidemia in quegli anni stava decimando la popolazione europea. Il brano, che potrebbe essere frutto di un intervento seriore, pare aprire un nuovo campo di ricerca che però il Galateo non esplorò mai, forse perché travolto dalla caduta del Regno aragonese.

The De podagra, Galateo's only medical work preserved by tradition, occupies an important place within the production of the humanist from Salento. In particular, the last part is of considerable interest: we are, in fact, faced with one of the first descriptions of syphilis, the epidemic which was decimating the European population in those years. The passage, which could be the result of a later intervention, seems to open up a new field of research that Galateo never explored, perhaps because he was overwhelmed by the fall of the Aragonese kingdom.


Parole chiave


Antonio De’ Ferrariis Galateo; gotta; sifilide; Storia della medicina; Salvato-re Grande; Umanesimo napoletano; gout; syphilis; history of medicine; Neapolitan Humanism

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E-ISSN: 2785-4507