La disintermediazione delle banche: itinerari normativi ed evoluzione
DOI:
https://doi.org/10.15162/2612-6583/2335Parole chiave:
Disintermediazione delle banche, digital euro, crowdfunding lending-based, servizi di pagamento, servizio di gestione individuale di portafogli di crediti, forme di disintermediazione nella raccolta del risparmio, FinTech, Bank disintermediationAbstract
L’articolo percorre l’iter evolutivo del disegno normativo inteso a ridurre la centralità delle banche nel sistema finanziario, che si è indicato come disintermediazione delle banche. L’itinerario, premesso un cenno al progetto di digital euro, con riferimento all’esercizio del credito, passa per le aperture pur limitate della riserva considerando, tra gli altri, le SIM, il microcredito, i confidi, le imprese di assicurazione, Imel e istituti di pagamento insieme a fenomeni di confine come il venture debt e la sua prossimità sostanziale al venture capital. Si passa poi a considerare, tra gli altri, il crowdfunding lending-based, disciplinato da regolamento UE insieme al servizio di gestione individuale di portafogli di crediti, quest’ultimo ricco di criticità non rimosse dalla disciplina. Anche i servizi di pagamento sono rilevati come tappa significativa della disintermediazione tanto più che, con il PISA framework, si è ampliata la nozione stessa di pagamento. Anche la raccolta del risparmio presenta forme di disintermediazione a cominciare dai servizi di bancoposta, ai veicoli di cartolarizzazione, fino allo shadow banking system, che il diritto UE ha scelto di governare disciplinandone alcuni segmenti. In questo quadro viene infine collocata la proiezione della banca nel futuro digitale aperto dal FinTech, il che pone la questione dei limiti rappresentati dalle attività connesse e strumentali delle banche, non trattato nella disciplina UE e invece meritevole di grande attenzione proprio in prospettiva futura.
The article traces the regulatory evolution aimed at reducing the centrality of banks within the financial system, a process commonly referred to as bank disintermediation. After a preliminary reference to the digital euro project, particularly in relation to credit provision, the analysis explores the partial openings in the banking monopoly, considering actors such as investment firms (SIM), microcredit institutions, mutual guarantee societies (confidi), insurance companies, electronic money institutions (EMIs), and payment institutions, as well as borderline phenomena such as venture debt and its substantive proximity to venture capital. Attention is then given to lending-based crowdfunding, regulated at the EU level, and to the individual credit portfolio management service, which remains fraught with unresolved regulatory issues. Payment services are also identified as a significant stage in the disintermediation process, especially in light of the PISA framework, which has broadened the very notion of payment. The analysis further considers forms of disintermediation in savings collection, ranging from postal banking services to securitization vehicles and the shadow banking system, the latter being partially regulated under EU law. Within this framework, the article finally addresses the projection of banking into the digital future shaped by FinTech, raising the issue of the limits imposed by the notions of ancillary and instrumental activities, which remain unaddressed in EU legislation but deserve close attention in view of future developments.
