Gli agenti software e gli ‘ibridi’. Dal paritetismo ‘attanziale’ umano/non-umano alla soggettività giuridica
Abstract
I processi di iper-digitalizzazione della realtà e la diffusione, apparentemente inarrestabile, dell’utilizzo di infrastrutture elettro-cibernetiche dotate di Intelligenza Artificiale stanno trasformando radicalmente l’odierno panorama sociale, sempre più popolato da entità, soprattutto non umane e di tipo meccanico, che aspirano, se non pretendono, infatti, di essere riconosciuti nella loro neo-soggettività come attori sociali a pieno titolo, dotati di personalità giuridica, connessa imputabilità attuativa e relativa responsabilità. Il presente contributo si propone di delineare, in modo sintetico ma preciso e complesso, un percorso esplicativo che raggiunge due obiettivi. In primo luogo, attraverso la speculazione di Bruno Latour e la Actor-Network Theory, cogliere le dinamiche che hanno consentito la progressiva ‘soggettivazione’ di tali entità non umane, ottenuta attraverso concetti operativi quali – per citarne alcuni –‘attante’, ‘rete-attori’, ‘rete-eventi’ e ‘ibrido’. In secondo luogo, attraverso la riflessione socio-filosofico-giuridica di Gunther Teubner, che si richiama strettamente a quella di Latour, seguire con il pensiero i movimenti del diritto destinati a tradurre nella propria dimensione teorico-elaborativa, linguistica e prassi-esecutiva, anche se in modo incerto e problematico, la personificazione di questi nuovi ‘attori’, tra i quali, oltre agli agenti software, chiaramente esclusivamente ‘materiali-metallici’, cominciano a emergere gli ibridi ‘uomo-macchina’, sia robot ‘umanizzati’ sia – cosa qui di particolare interesse – uomini ‘robotici’, veri e propri cyborg.
The processes of hyper-digitalization of reality and the apparently unstoppable spread of the use of electro-cybernetic infrastructures equipped with Artificial Intelligence are radically transforming today’s social landscape, increasingly populated by entities, especially non-human and machine-like, which aspire, if not they actually, claim to be recognized in their neo-subjectivity as full-fledged social actors, complete with legal personality, connected actional imputability and related responsibility. This contribution aims to outline, in a synthetic but precise and complex way, an explanatory path that achieves two objectives. Firstly, through the speculation of Bruno Latour and the Actor-Network Theory, grasp the dynamics that have allowed the progressive ‘subjectification’ of such non-human entities, achieved by means of operational concepts such as - to name a few – ‘actant’, ‘actor-network’, ‘event-network’ and ‘hybrid’. Secondly, through the socio-philosophical-juridical reflection of Gunther Teubner, which closely refers to that of Latour, to follow with thought the movements of the law intended to translate into its own theoretical-elaborative, linguistic and praxis-executive dimension , even if in an uncertain and problematic way, the personification of these new ‘actors’, among which, in addition to the software agents, clearly exclusively ‘material-metallic’, the ‘man-machine’ hybrids are beginning to emerge, both robots ‘humanized’ as much as – what is of particular interest here – ‘robotic’ men, or actual cyborgs.
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/2612-6583/2043
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E-ISSN: 2612-6583
Codice ANCE: E251746 eurobalkan.review@uniba.it