I cinesi nella Regione Puglia. Una missione migratoria o altro.

Abstract

Il fenomeno migratorio in Italia ha acquisito crescente rilevanza soprattutto a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, con le prime migrazioni provenienti dai vicini Balcani. Questo fenomeno per la sua importanza, determinata anche da una continua emergenza, ha richiesto un intervento istituzionale a più livelli per rendere efficaci le azioni sul territorio e in linea con le disposizioni dell’Unione Europea. L’interesse verso il fenomeno migratorio si è via via spostato sulla necessità di predisporre un modello di integrazione della popolazione immigrata insediatasi stabilmente in Italia. Tra le varie comunità presenti sul nostro territorio, interessante e fondamentale risulta lo studio più approfondito delle dinamiche sottese all’immigrazione cinese, in quanto questa comunità rappresenta una componente particolare e per molti versi originale dell’immigrazione straniera. La caratteristica più significativa di questa componente migratoria sembra risiedere nell’intreccio fra inserimento economico in settori trainanti dell’impresa artigianale e modelli migratori di tipo familiare. Le comunità di cinesi hanno generato nelle aree di principale insediamento significative trasformazioni economico-sociali, che non hanno confronti rispetto alle modalità d’inserimento degli altri gruppi; per primi, infatti, hanno presentato una distribuzione abitativa tendente alla concentrazione, fenomeno che ha determinato, tra l’altro, una domanda di scolarizzazione elevata e, allo stesso tempo, di salvaguardia della cultura etnico-nazionale. L’espansione delle comunità cinesi in Italia è stata, dunque, resa possibile da un intreccio di variabili e allo stesso tempo sono sorte nuove occupazioni, oggetto di analisi nel presente saggio. Nel corso dei circa trent’anni di presenza in Italia, i migranti cinesi sono andati differenziandosi gli uni dagli altri tanto da dare vita a una comunità che è sempre più complessa e articolata, fatta di persone che godono di livelli differenziati di inserimento linguistico, lavorativo, economico e sociale.