Intermedialità e rimediazione nel metaverso. Una ricognizione bibliografica ragionata (con qualche proposta)
Abstract
In media theory, the word "convergence" was first introduced in the 1980s as "the 'blurring [of] the lines between media, even between point-to-point communications” (I.de S. Pool 1983). Thus, media convergence occurs when "genres and gadgets that once were separate are linked" (Miller 2012). According to Jay David Bolter and Richard Grusin (1999), convergence means remediation, echoing McLuhan's words: "the content of one medium is always another medium." However, if "content" arises from and is influenced by a remediation, how much is the remediation influenced by the environment in which it is implemented? Postman (1968) thus introduces the concept of "media ecology", that is "the study of media as environments [...], the way media influence human perception and knowledge, emotions and values." Therefore, media are "environments" within which both individual and social experiences take place. The Metaverse, that is the "media body," is at the center of this literature review, at the end of which we will try to answer the following question: if human relations are not related to the nexus between people but to the interpretive and semiotic construct that is generated from them, what kind of relation can be generated if both the environment and the context are "augmented" (augmented reality; AR)? Human relations "construct" the cultural heritage of a community as a function of whether the resources that are exchanged in different forms of cultural barter and sharing can be accessed by community members. Moreover, human relations are characterized by the creativity of language and its "surplus of meaning". As a consequence, AR-based publishing products force us to take into account not only technological but also human and creative factors in digital communication. In fact, it is the "human factor" that makes the Metaverse possible and "real", where "media bodies" ask us new questions.
Nella teoria dei media, la parola “convergenza” è stata per la prima volta introdotta negli anni ’80 per indicare “the ‘blurring [of] the lines between media, even between point-to-point communications’ (I.de S. Pool 1983). Quindi la convergenza dei media avviene quando “genres and gadgets that once were separate are linked” (Miller 2012). Per Jay David Bolter e Richard Grusin (1999), invece la convergenza diventa rimediazione, rifacendosi all’ intuizione di McLuhan secondo cui "il contenuto di un medium è sempre un altro medium". Ma se il “contenuto” scaturisce ed è influenzato da una rimediazione, quanto la rimediazione è influenzata dall’ambiente in cui è attuata? Postman (1968) introduce il concetto di “ecologia dei media” ossia “lo studio dei media in quanto ambienti […], il modo in cui i media influenzano la percezione e la conoscenza, le emozioni e i valori umani”. Secondo questo approccio, i media sono “ambienti” all'interno dei quali ha luogo l'esperienza individuale e sociale. Il Metaverso, di cui qui si propone una definizione che ruota attorno al concetto di “corpo mediale”, è al centro di questa rassegna bibliografica, al termine della quale si prova a rispondere alla domanda: se la relazione tra le persone non è legata al nesso bensì al costrutto interpretativo e semiotico che è generato, che tipo di relazione si genera se l’ambiente e il contesto è “aumentato” (Augmented reality)? Se le relazioni umane “costruiscono” il patrimonio culturale di una comunità in funzione del fatto che le risorse che si scambiano in continue forme di baratto e condivisione culturale possano essere accessibili ai membri della comunità e se le relazioni umane si contraddistinguono per la creatività del linguaggio e la sua “eccedenza di senso”, allora, il prodotto editoriale basato sulla AR ci chiede di considerare, accanto a quella tecnologica, la centralità del fattore umano e creativo nella comunicazione digitale, perché è il “fattore umano” che rende possibile e “reale” il Metaverso, dove i “corpi mediali” ci pongono dinanzi a nuovi interrogativi.
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/2704-8659/1549
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E-ISSN: 2704-8659