I "viaggi della speranza" nel racconto del "data journalism" italiano

Mirko Benedetti

Abstract


The social perception of immigration in Italy is significantly overestimated compared to official data. In fact, citizens believe that the share of foreigners is 30% of the population while it is only 7% (Pagnoncelli 2016). This difference of 23 percentage points shows a glaring discrepancy between perception and reality, which risks generating misleading and dangerous information about the migration phenomenon. In this context, the role of the media in properly guiding public opinion is crucial and several issues may impact on the quality of media coverage of immigration; among others, the tendency to represent foreigners more as the ‘subjects’ of news reports than as the ‘subjects’ of social and economic integration processes. Furthermore, the media usually emphasize the nationality of migrants in a discriminatory way. The media coverage of immigration, moreover, tends to hinge on a few repetitive and anxiety-provoking elements, such as the “border defense” and the “threat of internal security”. In the long run, this may generate disqualifying narratives and spread false information virally across our information ecosystem. As a result, the public sphere risks to be ‘intoxicated’ with misleading descriptions of this phenomenon. Furthermore, these representations may constitute fertile ground for the spread of fake news on immigrants (Agcom 2018). Thus, this symbolic representation of immigration may cause ‘social concern’ and lead to aggressive behaviors, such as hate speech on the web against migrants. However, these inaccurate media representations of migrants are counterbalanced by others based on statistical data. In particular, over the last ten years, some projects in the field of data journalism have increasingly focused on the theme of travel or rather the “journey of hope” (Treccani 2008). This article describes them relying on a content analysis of the third type (Losito 2007), that is a survey methodology used in Media Studies which allows journalistic inquiries to be examined from a thematic, productive and organizational point of view. The results of the proposed study are discussed with the aim of highlighting the significant contribution that the Italian Data Journalism has made to the circulation of correct information on this dramatic ‘declination’ of the journey.

 

La percezione sociale dell'immigrazione in Italia è gravemente sopravvalutata rispetto ai dati ufficiali. I cittadini, infatti, ritengono che la quota di stranieri presenti sul territorio sia pari al 30% della popolazione mentre è solo del 7% (Pagnoncelli 2016). Questa differenza di 23 punti percentuali rappresenta un'evidente discrepanza tra percezione e realtà, che rischia di generare distorsioni informative dannose per il dibattito pubblico sul fenomeno migratorio. In questo scenario appare cruciale il ruolo dei media nella costruzione di un'opinione pubblica correttamente informata. Diverse criticità, tuttavia, incidono sulla qualità della copertura mediatica sull'immigrazione. Tra queste, la tendenza a rappresentare gli stranieri più attraverso le cronache che in relazione a questioni riguardanti l'integrazione sociale ed economica. Inoltre, nelle notizie riguardanti gli stranieri, i media a sottolineano spesso in modo discriminatorio la nazionalità dei migranti. La copertura mediatica dell'immigrazione tende anche a imperniarsi su pochi frame, ripetitivi e ansiogeni, come quello della “difesa dei confini” e della “minaccia alla sicurezza interna”. Questo tipo di informazione, a lungo termine, può generare narrazioni squalificanti, che si propagano in modo virale nel nostro ecosistema informativo. Di conseguenza, la sfera pubblica rischia di essere intossicata da descrizioni tendenzialmente fuorvianti del fenomeno. Tali rappresentazioni, inoltre, possono costituire terreno fertile per la propagazione di fake news sugli immigrati (Agcom 2018). Così inquadrato a livello simbolico, il tema dell'immigrazione rischia di suscitare allarme sociale, al punto da innescare reazioni aggressive, come l'incitamento all'odio sul web, di cui gli immigrati sono le principali vittime. A fronte di queste approssimative rappresentazioni mediali, così lontane dalla realtà descritta dai dati ufficiali, si registrano prove giornalistiche di segno opposto, basate sull'attento sfruttamento delle statistiche. Tra queste, spiccano alcune recenti esperienze di Data Journalism, che hanno trattato in modo inedito il tema del viaggio, o meglio, del “viaggio della speranza” (Treccani, 2008). L'articolo le descrive attraverso un'analisi del contenuto del terzo tipo (Losito, 2007), una metodologia di indagine utilizzata negli studi sui media, che consente di esaminare i lavori giornalistici da un punto di vista tematico, produttivo e organizzativo. I risultati dello studio vengono discussi con l'obiettivo di mettere in luce il contributo specifico che il Data Journalism italiano ha dato alla corretta informazione su questa drammatica declinazione del viaggio.

 


Parole chiave


Migrations; “Voyage of hope”; Journalism; Data Journalism; Misinformation; Official Statistics; Migrazioni; “Viaggio di speranza”; Giornalismo; Data Journalism; Disinformazione; Statistiche ufficiali

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DOI: https://doi.org/10.15162/2704-8659/1548

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E-ISSN: 2704-8659