NASCITA DI UN FIGLIO SORDO. FAMIGLIE UDENTI E SORDE A CONFRONTO

FLORIANA STEFANUTTI

Abstract


Nel corso della storia diversi sono stati gli approcci di studio che hanno cercatodi indagare il “mondo della sordità”.Nel passato, soprattutto, la sordità è stata analizzata esclusivamente da un puntodi vista medico. Veniva osservato esclusivamente l’età di insorgenza, il grado di sorditàe la risposta protesica.Secondo quest’ottica il sordo per potersi realmente integrare nel mondo degliudenti doveva nascondersi, rendersi il più “normale” possibile.Attualmente, invece, le cose stanno cambiando. La sordità viene osservata da unpunto di vista culturale, secondo questo modello la persona appartiene ad una culturadi minoranza. In questo caso, quindi, non serve solo conoscere la cartella clinica delsordo, ma,bisogna sapere se conosce la LIS e che ruolo riveste all’interno dellacomunità.Secondo quest’ottica l’ integrazione si potrà realmente realizzare se sia i sordiche gli udenti si riconosceranno appartenenti a due culture diverse.Perché ci sia l’integrazione a livello sociale è necessario che il sordo sperimentida subito, quindi all’interno della propria famiglia, i sentimenti di accettazione rispettoe amore che gli permetteranno, appena sarà adulto di essere consapevole di far parte diuna minoranza culturale.È, quindi, la famiglia che, attraverso le proprie scelte educative, forma ilbambino sordo prima e l’adulto poi.Le scelte effettuate dalle famiglie sono tra loro molto diverse e dipendonosoprattutto dal fatto che siano o meno composte da sordi.

Parole chiave


sordità; famiglia; integrazione

Full Text

PDF


DOI: https://doi.org/10.15162/1970-1861/158

Refback

  • Non ci sono refbacks, per ora.

Questo sito utilizza Cookie

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web. Informativa privacy